Nuova Riveduta:

Zaccaria 4:7

Chi sei tu, o grande montagna? Davanti a Zorobabele tu diventerai pianura; egli asporterà la pietra principale, in mezzo alle grida di: "Grazia, grazia su di lei!"»

C.E.I.:

Zaccaria 4:7

Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabele diventa pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le acclamazioni: Quanto è bella!».

Nuova Diodati:

Zaccaria 4:7

«Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabel diventerai pianura. Ed egli farà andare avanti la pietra della vetta tra grida di: "Grazia, grazia su di lei!"».

Riveduta 2020:

Zaccaria 4:7

Chi sei tu, o grande montagna? Davanti a Zorobabele diventerai pianura; egli asporterà la pietra della vetta, in mezzo alle grida di: 'Grazia, grazia su di lei!'”.

La Parola è Vita:

Zaccaria 4:7

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Zaccaria 4:7

Chi sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabele? Tu diventerai pianura; ed egli porterà innanzi la pietra della vetta, in mezzo alle grida di: Grazia, grazia su di lei!'

Ricciotti:

Zaccaria 4:7

Che cosa sei tu, o grande monte, dinanzi a Zorobabel? Sarai spianato, e se ne caverà la pietra cuspidale, e uguaglierà la grazia della sua grazia".-

Tintori:

Zaccaria 4:7

Che sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabele? Sarai spianato. Egli porrà la prima pietra, e uguaglierà la grazia alla grazia di essa».

Martini:

Zaccaria 4:7

Che se' tu, o gran monte, dinanzi a Zorobabel l'una pianura: egli imporrà la pietra primaria, e agguaglierà questa a quella grazia.

Diodati:

Zaccaria 4:7

Chi sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabel? tu sarai ridotto in piano; e la pietra del capo sarà tratta fuori, con rimbombanti acclamazioni: Grazia, grazia ad essa.

Commentario abbreviato:

Zaccaria 4:7

Capitolo 4

Una visione di un candelabro, con due alberi di ulivo Zac 4:1-7

Un ulteriore incoraggiamento Zac 4:8-10

Una spiegazione sugli olivi Zac 4:11-14

Versetti 1-7

Lo spirito del profeta era disposto a partecipare, ma la carne era debole. Dovremmo chiedere a Dio che, ogni volta che ci parla, ci risvegli, e poi dovremmo risvegliarci noi stessi. La chiesa è un candelabro d'oro, o una lampada, posta per illuminare questo mondo oscuro e per diffondere la luce della rivelazione divina. Si videro due alberi di ulivo, uno per ogni lato del candelabro, dai quali l'olio scorreva senza sosta nella coppa. Dio porta a compimento i suoi propositi di grazia nei confronti della sua Chiesa, senza alcuna arte o lavoro da parte dell'uomo; a volte si serve dei suoi strumenti, ma non ne ha bisogno. Questo rappresentava l'abbondanza della grazia divina, per illuminare e rendere santi i ministri e i membri della Chiesa, e che non può essere procurata o impedita da alcun potere umano. La visione ci assicura che la buona opera di costruzione del tempio sarà portata a termine con successo. La difficoltà è rappresentata come una grande montagna. Ma tutte le difficoltà svaniranno e tutte le obiezioni saranno superate. La fede rimuoverà le montagne e le renderà pianure. Cristo è il nostro Zorobabele; montagne di difficoltà hanno ostacolato la sua impresa, ma nulla è troppo difficile per lui. Ciò che proviene dalla grazia di Dio può essere affidato, per fede, alla grazia di Dio, perché egli non abbandonerà l'opera delle sue mani.

Riferimenti incrociati:

Zaccaria 4:7

Zac 14:4,5; Sal 114:4,6; Is 40:3,4; 41:15; 64:1-3; Ger 51:25; Dan 2:34,35; Mic 1:4; 4:1; Na 1:5,6; Abac 3:6; Ag 2:6-9,21-23; Mat 21:21; Lu 3:5; Ap 16:20
Zac 4:9; Sal 118:22; Is 28:16; Mat 21:42; Mar 12:10; Lu 20:17; At 4:11; Ef 2:20; 1P 2:7
Esd 3:11-13; 6:15-17; Giob 38:6,7; Ap 5:9-13; 19:1-6
Ger 33:11; Rom 11:6; Ef 1:6,7; 2:4-8

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